E' tutta una vita che viaggio, penso e sono dalla parte sbagliata. E' l'unica parte da cui sono capace di andare. L'unico luogo che so abitare. Ma c'è stato un giorno in cui quel luogo, quella direzione, io li ho scelti con tutto me stesso. Io non so raccontarlo quel giorno. Forse non si può raccontare. Perché non si racconta ciò che non si capisce. E quel passaggio di tempo non deve essere capito. Per questo, non deve essere raccontato.
Così l'ho affidato all'anima di un poeta diverso. Lui non scrive versi. Lui legge anime. E' lì che vive, dalla notte dei tempi, la sua poesia.
Come fame di vento
Non risuona
il passo
sui selciati dei giorni.
Anima estranea
capovolta storia.
Di parola fossile
ancora calda
presa all'incendio
d'assenza di fiati
frantumi di specchi.
Si torna al nulla
come fame di vento
per assalti
e agguati.
E non resta che accidia
su morsi di vita.
9-3-2011
Mario Gabriele
RIESCI AD ENTRARE NELLA SOFFERENZA DELL'ANIMA.
RispondiEliminaIL RICONOSCERE LI NUOVE SEMBIANZE FRA LE STELLE MI FA MALE.
LA PARTE SBAGLIATA PERO' E' QUELLA GIUSTA E TU LO SAI....